Alcuni ritratti d'autore portano con se le informazioni sugli Autori. Premi sul dipinto per andare nelle pagine di visualizzazione.

martedì 29 novembre 2011

Stavo imparando a credere in qualcuno. Ma sono stupido.
Alla base degli errori umani vi è la possibilità di scindere e scegliere.
Un umano senza scelta è completo. Non ha modo di decidere cosa in lui va cambiato.
È unico. 
È solo.
Gli umano non meritano le scelte. Gli umani non meritano pace o felicità. Solo il vuoto.
Trecentosessantaquattro giorni di guerra e solo un venticinque dicembre di pace.
Gli umani meritano di distruggersi a vicenda.
Gli umani non meritano un dono così grande...


"la Guernica" di Pablo Picasso


[punto]e[virgola]

domenica 20 novembre 2011


"Le Petit Prince" di Antoine de Saint-Exupéry

In quel momento apparve la volpe. "Buon giorno", disse la volpe. "Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. "Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…." "Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…" "Sono la volpe", disse la volpe. " Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata". "Ah! scusa ", fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: " Che cosa vuol dire addomesticare?" " Non sei di queste parti, tu", disse la volpe" che cosa cerchi?" " Cerco gli uomini", disse il piccolo principe. " Che cosa vuol dire addomesticare?" " Gli uomini" disse la volpe" hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso! Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?" "No", disse il piccolo principe. " Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?" " E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…" " Creare dei legami?" " Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo." " Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…" "E' possibile", disse la volpe "capita di tutto sulla terra…" "Oh! Non è sulla terra", disse il piccolo principe. La volpe sembrò perplessa: " Su un altro pianeta?" " Sì" " Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?" " No" " Questo mi interessa! E delle galline?" " No" " Non c'è niente di perfetto", sospirò la volpe. Ma la volpe ritornò alla sua idea: " La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…" La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: " Per favore …..addomesticami", disse. " Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose". " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" " Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe. " Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. " In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…." Il piccolo principe ritornò l'indomani. " Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. " Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti". " Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe. " Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. " E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza". Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina: "Ah!" disse la volpe, "…Piangerò". " La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…" " E' vero", disse la volpe. " Ma piangerai!" disse il piccolo principe. " E' certo", disse la volpe. " Ma allora che ci guadagni?" " Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano". soggiunse: " Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo". "Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto". Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose. "Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse. " Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo". E le rose erano a disagio. " Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe. " Addio", disse. "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi". " L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo. " E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante". "E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo. " Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"

" Io sono responsabile della mia rosa…."
"Da te, gli uomini", disse il piccolo principe, "coltivano cinquemila rose nello stesso giardino..." e non trovano quello che cercano..."
"Non lo trovano", risposi.
"E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po' d'acqua..."
"Certo", risposi.
E il piccolo principe soggiunse:
"Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore". 

da il piccolo principe
"Ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo. I muri di mattoni sono lì per fermare le persone che non hanno abbastanza voglia di superarlo. Sono lì per fermare gli altri". 
- cit. da "l'ultima lezione" di Randy Pausch






Randolph Frederick Pausch
(23/10/1960 - 25/07/2008)

martedì 15 novembre 2011

Non eistono persone false.
È falsa l'idea che ci facciamo di loro.
E rimaniamo scossi nel fissare il vetro infranto che filtrava la realtà.
Infondo siamo sempre caduti nelle nostre stesse bugie inventando scuse per evitare la verità.

"Vetro Infranto" di Mario Castellese

[punto]e[virgola]
"EMPTY"

"La Venere Sbagliata" - Tempera su tela - 15 Novembre 2011 - Marco M.

domenica 6 novembre 2011

Sei come le onde del mare sulla spiaggia... Un tempo era solida pietra e tu l'hai corrosa e smembrata. E quando è già sazia ed asciutta, torni a bagnarla. Non le dai pace. Non freni quel cuore in polvere. Lo fai senza saperlo. Ma lo fai. E la sabbia sta li. Ferma. Si lascia bagnare perchè oramai non conosce altro che il tuo sale, altro che la tua schiuma, altro che la freschezza del tuo tocco. Non conosce altri che te.


"Pele Meets The Sea" di Arthur John Foster

[punto]e[virgola]

"Eriadan" di Paolo Aldighieri

giovedì 3 novembre 2011

Let me live - Queen


Three four
Ooh
Take a piece of my heart
Take a piece of my soul
Let me live
Oh yeah

Why don't you take another little piece of my heart
Why don't you take it and break it
And tear it all apart
All I do is give
And all you do is take
Baby why don't you give me
A brand new start

So let me live (So let me live)
Let me live (Leave me alone)
Let me live, oh baby
And make a brand new start

Why don't you take another little piece of my soul
Why don't you shape it and shake it
'Til you're really in control
All you do is take
And all I do is give
All that I'm askin'
Is a chance to live

(So let me live) - So let me live
(Leave me alone) - Let me live, let me live
Why don't you let me make a brand new start

Yeah, and it's a long hard struggle, yeah yeah
But you can always depend on me
And if you're ever in trouble - hey
You know where I will be

Why don't you take another little piece of my life
Why don't you twist it and turn it
And cut it like a knife
All you do is live
All I do is die
Why can't we just be friends
Stop livin' a lie

So let me live (So let me live)
Let me live (Leave me alone)
Please let me live
(Why don't you live a little)
Oh yeah baby
(Why don't you give a little love...?)
Go for it baby

Let me live
Please let me live
Oh yeah baby, let me live
And make a brand new start
Let me live (Let me live)
Ooh yeah (Let me live)
Come on (Let me live ooh)

In your heart, oh baby
(Take another piece, take another piece)
(Take another piece, take another piece)
Ooh please let me live
(Take another piece, take another piece)
(Take another piece, take another piece)
Why don't you take another piece
Take another little piece of my heart
Oh yeah baby
Make a brand new start
Baby baby
Baby baby
Baby baby
Baby baby
All you do is take, take
Let me live
(Let me live)
Oh yeah let
Let me live

mercoledì 2 novembre 2011