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giovedì 30 dicembre 2010

vorrei tanto potermi addormentare.
Addormentarmi e dormire a lungo, molto a lungo.
E svegliarmi quando l'umanità avrà cessato di consumarsi.
Svegliarmi solo.
Salire sulla vetta del monte più alto e gridare al mondo il buio che porto dentro...
E morire assiderato lì... fermo.... immobile.... solo....

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mercoledì 29 dicembre 2010

sei tornato dopo così tanto tempo, sei tornato a distruggermi.
a farmi capire che gli uomini con il cuore di pietra sono solo persone sole, che hanno paura di perdersi nel buio del nulla portato da te. Credevo di essere ormai uno di quelli, quelle persone dure crude rudi apatiche, inpercettibili al tuo profumo, al tuo calore, alla tua presenza. Invece eccoti quì pronto a piazzarmi sul patibolo. Ma io non lo voglio, fa più male di quanto sia disposo a sopportare, non sento più il sapore del cibo, la purezza dell'acqua ne il calore di un raggio solare. Tu , perfetta umanità, mi hai reso totalmente apatico al mondo che mi circonda. Non ci riesco, quanto credi che possa durare un bambino del mondo d'innanzi ad un simile veterano? Uccidimi prima, te ne prego, vivere con un tale bruciore nel petto è insopportabile.
Morire per uno sguardo, soffrire per una parola, sparire in una carezza è questo quello che prometti ai poveri avventurieri che tanto ti cercano?
Come farò a vedere dove guidare i miei passi se le lacrime mi oscurano la vista al solo pensiero? Come farò a dire una sola parola se mi tiene stretta la gola una tua freccia? COme farò a respirare, se ormai anche lo stesso ossigeno non basta più ai miei polmoni?
Perchè rendermi umano, darmi un sogno? Se tanto in conclusione mi lascerai solo, in balia di me stesso. Solo, a cercare inutilmente di raccogliere i cocci rimasti, quella polvere di cuore. AL solo fine di farmi ricostruire un cuore di roccia più solida, finchè di me non resterà che un piccolo povero manichino, in balia delle tempeste del mondo. Solo.
Lasciami andare via, lascia che io viva da meschino, senza una sola goccia di te nel sangue.

Lasciami andare via,*****...

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venerdì 24 dicembre 2010

Natale

E quindi è arrivato!
Dopo tutti questi giorni di attesa, dopo tutti questi mesi di dolce inquietudine, dopo un anno d'infinito oggi è la vigilia di Natale.
E non importa che i presepi o gli alberi siano spenti, che fuori piova e il cielo sia grigio, che quel pacchetto non contenga quello che realmente desideriamo...
Conta solo il calore della piccola fiammella, quella piccola candela che ogni anno in questo giorno si accende dentro ognuno di noi, quella piccola fiammella nata in una piccola grotta di un paese lontano tanti e tanti anni fa.
Conta solo quel piccolo fuoco, che magari da solo può tremare, sottomesso dal gelido vento invernale, ma che insieme ad un altro fuocherello ed un altro, ed ancora uno diventa la fiamma dello Spirito Natalizio...
Che non è fatto di luci lustrini regali dolci allo zenzero o canzoni natalizie, non è quella frenesia che ci porta fino all'ultimo momento dentro ad un negozio a cercare il regalo per quel parente che magari non doveva venire... Ma è fatto dal calore che ognuno di noi riesce a trasmettere a chi ci stà vicino, anche a quelle persone alle quali, magari per un carattere un po' burbero, facciamo mancare il nostro saluto durante le giornate comuni, ma questa non è una giornata come le altre.
Domani è Natale.


Alle vostre famiglie, ai vostri cari, ai vostri amici, ai vostri cuori... Buon Natale

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giovedì 23 dicembre 2010

Credo che certi umani siano fatti per nascere, crescere, vivere e morire. Non per Amare.
Forse sapranno cosa vorrà dire, leggendo su un foglio di carta o guardando in quella vuota scatola luminosa avranno pur visto l'Amore altrui, ma non sapranno mai cosa realmente significhi quella che per loro rimarrà solo una Parola. Avranno paura della morte e saranno indiffereni all'Amore, Lo vedranno passare dalla stazione della vita e loro saranno lì, dietro ad una ringhiera a vederne non uno, non due, ma una infinità di qui treni, perchè a chi la capacità è data non è dato il bene e viceversa.
Che odio Amore che mi provochi, dovresTi essere bello e non lo sei, dovresTi essere felice e non lo sei, dovresTi essere amore e non lo sei. Ma allora O tu Parola che tanto vai ad illuminare le menti degli stolti, Tu cosa sei? Non Sei cibo, quindi non Sei essenziale, non Sei casa, quindi non Sei accogliente, non Sei acqua quindi non disseTi, a cosa serVi allora Macchia d'inchiostro su libri impolverati? A dare vane speranze? ad illudere?
Ormai ritengo inutile cercarTi perchè Sei bravo a nasconderTi da me. Ma rimarrò comunque dietro quella ringhiera fredda ed arruginita ad osservare quest'ennesimo treno che passa, cercando magari si sporgermi il più possibile mentre l'osseverò andar via...

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Illudimi prendimi trasportami rubami innescami traumatizzami travolgimi avviliscimi sciupami bruciami scannami sbrandellami sconfiggimi massacrami uccidimi.
ma per l'amor del cielo fà qualcosa!


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