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domenica 30 settembre 2012

Siamo incastrati davanti allo specchio.
Siamo l'immaginazione della felicità,
ci porta paura il riflesso del reale.
Inibisce i sensi, smarrisce la mente.

Da una parte c'è l'amante
dall'altra l'amato.

Nulla vede o sente il secondo
che il primo sia capace di ammettere.
Non esiste avvenimento che
oltre il vetro
perda di significato.

Li, dove si concentra l'espressione della mente
dove tutto è fantasia e felicità.
Li lei mi ama. Li io amo.

Non vi sono ostacoli, ne braccia oscure.

Siamo due mondi separati, il me che ama ed il me che è amato.
Siamo due facce della stessa moneta,
lanciata dalla sorte.
Giriamo, giriamo. Il vetro e fragile.
S'infrange.

Ma l'amante è l'amato non si mischiano.
il sangue scorre sulle braccia del primo,
mentre i pezzi dell'amato riflettono la menzogna da ogni dove.

Quì dove la realtà non ha fantasia.
Amante
Amato
Sono espressioni che han per senso pazzia.

M.M.

martedì 25 settembre 2012

Già, un giorno ci arriverò anche io, te però stammi vicino da lassù, ovunque tu sia.
Sangue del tuo sangue.
Addio...

lunedì 24 settembre 2012

"Sen'è andato, sen'è andato"
                       [pianto di una madre]

giovedì 13 settembre 2012

Ombre!

Ho visto la mia ombra: è quella di un giullare. Ha i piedi enormi e i pantaloni larghi. Mi guarda fissa. Fa freddo, 1000 metri sul vulcano. Comico il mondo...
Mi imita, passeggia con me, le volto le spalle: mi segue. Lei volatile incatenata da un lampione ad un involucro di carne ed ossa.
La sento urlare in silenzio. Ogni mio passo la calpesta, l'allunga e restringe. Mi odia.
O forse sono io ad odiare me stesso tramite lei.
Mi odio per le mie stupide fisse e le indecisioni. Perché mentre io sto a pensare, con l'una o l'altra testa, lei, la mia ombra, si curva ed invecchia. Non una ruga la tradisce. Ma la stanchezza delle lunghe passeggiate notturne la stanno lentamente consumando. Sbiadisce, ma non ne è causa la luna, ne alcuna fonte di luce. Questo cielo perfetto di stelle lucenti non mente. La causa sono io. Solo io.
Non so chi sono, ne di chi quell'ombra sarà tra dieci, venti o cento anni. Se non di polveri e cassa di legno, s'intende.
So solo indecidermi, se mi lasciate passare il termine.
Ho capito per certo che ogni scelta è una rinuncia.
Ma io chi voglio rinunciare ad essere, il ricco signore dei bordelli o il modesto musicante di strada. Libero a guardar danzare la mia ombra su e giù per i muri delle case e le strade.
Mentre il freddo riempie i polmoni e San Rocco scende a concedere un sogno notturno anche ad un in deciso con il mondo ai suoi piedi.
Già il mondo è ai miei piedi, il mondo è la mia ombra.
Notte!