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martedì 6 dicembre 2011

Rimarrei per ore ancora fuori ad osservare la Luna. Il suo chiaro pallore. Quell'azzurro senzo di immensità. Ma ormai è troppo tardi. È giunto il giorno. È ora di svegliarsi ed alzarsi. Di continuare quasi come se nulla fosse. Svegliarsi da uno di quei sogni che il mattino sembrano vaghi ed indistinti. Quei sogni che finiranno dimenticati. Eccetto che per un piccolo, insensibile particolare...


"The Blue Violinist" di Marc Chagall

[punto]e[virgola]

venerdì 2 dicembre 2011

Puoi non credermi, ma ti avrei dato tutto ciò che avrei potuto darti. E mi sarei spinto anche molto oltre. È una cosa insensata. È insensato entrare ancora nel cuore della notte e vederti. Passare più di mezza giornata a letto nel tentativo di incontrarti in un sogno. Ed avere persino paura di farlo. È insensato essere così stupidi. È finita. Le due rette, parallele a tratti, adesso divergono per non vedersi mai più.
È triste. È vuta. È povera di significato. È tanto piena di musica da far scoppiare la testa. È la vita...
Eppure in alcuni momenti cado del tutto. Ormai è più semplice alzarsi. O almeno fingere di farlo. E finisco con il perdermi nei pensieri. Perdermi nell'illusione.
Nella convinzione di essere sbagliato. Di essere cresciuto pecora in un mondo di lupi. Di essere stanco.
La verità è che ho costruito molto su una base già di per se ben fatta.
La verità è una e non mi va di affrontarla. Non adesso.
Cado
Cado
Cado
Cado
Cedo
Cado
Cado
Cado
e nessuno cercherà di riprendermi.
                  Io non voglio che qualcuno lo faccia...
Qualcuno che non sia tu...


"Raperonzolo" illustrazione di Arthur Rackham

[punto] e [virgola]

martedì 29 novembre 2011

Stavo imparando a credere in qualcuno. Ma sono stupido.
Alla base degli errori umani vi è la possibilità di scindere e scegliere.
Un umano senza scelta è completo. Non ha modo di decidere cosa in lui va cambiato.
È unico. 
È solo.
Gli umano non meritano le scelte. Gli umani non meritano pace o felicità. Solo il vuoto.
Trecentosessantaquattro giorni di guerra e solo un venticinque dicembre di pace.
Gli umani meritano di distruggersi a vicenda.
Gli umani non meritano un dono così grande...


"la Guernica" di Pablo Picasso


[punto]e[virgola]

domenica 20 novembre 2011


"Le Petit Prince" di Antoine de Saint-Exupéry

In quel momento apparve la volpe. "Buon giorno", disse la volpe. "Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. "Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…." "Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…" "Sono la volpe", disse la volpe. " Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata". "Ah! scusa ", fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: " Che cosa vuol dire addomesticare?" " Non sei di queste parti, tu", disse la volpe" che cosa cerchi?" " Cerco gli uomini", disse il piccolo principe. " Che cosa vuol dire addomesticare?" " Gli uomini" disse la volpe" hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso! Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?" "No", disse il piccolo principe. " Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?" " E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…" " Creare dei legami?" " Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo." " Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…" "E' possibile", disse la volpe "capita di tutto sulla terra…" "Oh! Non è sulla terra", disse il piccolo principe. La volpe sembrò perplessa: " Su un altro pianeta?" " Sì" " Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?" " No" " Questo mi interessa! E delle galline?" " No" " Non c'è niente di perfetto", sospirò la volpe. Ma la volpe ritornò alla sua idea: " La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…" La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: " Per favore …..addomesticami", disse. " Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose". " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" " Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe. " Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. " In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…." Il piccolo principe ritornò l'indomani. " Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. " Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti". " Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe. " Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. " E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza". Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina: "Ah!" disse la volpe, "…Piangerò". " La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…" " E' vero", disse la volpe. " Ma piangerai!" disse il piccolo principe. " E' certo", disse la volpe. " Ma allora che ci guadagni?" " Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano". soggiunse: " Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo". "Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto". Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose. "Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse. " Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo". E le rose erano a disagio. " Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe. " Addio", disse. "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi". " L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo. " E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante". "E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo. " Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"

" Io sono responsabile della mia rosa…."
"Da te, gli uomini", disse il piccolo principe, "coltivano cinquemila rose nello stesso giardino..." e non trovano quello che cercano..."
"Non lo trovano", risposi.
"E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po' d'acqua..."
"Certo", risposi.
E il piccolo principe soggiunse:
"Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore". 

da il piccolo principe
"Ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo. I muri di mattoni sono lì per fermare le persone che non hanno abbastanza voglia di superarlo. Sono lì per fermare gli altri". 
- cit. da "l'ultima lezione" di Randy Pausch






Randolph Frederick Pausch
(23/10/1960 - 25/07/2008)

martedì 15 novembre 2011

Non eistono persone false.
È falsa l'idea che ci facciamo di loro.
E rimaniamo scossi nel fissare il vetro infranto che filtrava la realtà.
Infondo siamo sempre caduti nelle nostre stesse bugie inventando scuse per evitare la verità.

"Vetro Infranto" di Mario Castellese

[punto]e[virgola]
"EMPTY"

"La Venere Sbagliata" - Tempera su tela - 15 Novembre 2011 - Marco M.

domenica 6 novembre 2011

Sei come le onde del mare sulla spiaggia... Un tempo era solida pietra e tu l'hai corrosa e smembrata. E quando è già sazia ed asciutta, torni a bagnarla. Non le dai pace. Non freni quel cuore in polvere. Lo fai senza saperlo. Ma lo fai. E la sabbia sta li. Ferma. Si lascia bagnare perchè oramai non conosce altro che il tuo sale, altro che la tua schiuma, altro che la freschezza del tuo tocco. Non conosce altri che te.


"Pele Meets The Sea" di Arthur John Foster

[punto]e[virgola]

"Eriadan" di Paolo Aldighieri

giovedì 3 novembre 2011

Let me live - Queen


Three four
Ooh
Take a piece of my heart
Take a piece of my soul
Let me live
Oh yeah

Why don't you take another little piece of my heart
Why don't you take it and break it
And tear it all apart
All I do is give
And all you do is take
Baby why don't you give me
A brand new start

So let me live (So let me live)
Let me live (Leave me alone)
Let me live, oh baby
And make a brand new start

Why don't you take another little piece of my soul
Why don't you shape it and shake it
'Til you're really in control
All you do is take
And all I do is give
All that I'm askin'
Is a chance to live

(So let me live) - So let me live
(Leave me alone) - Let me live, let me live
Why don't you let me make a brand new start

Yeah, and it's a long hard struggle, yeah yeah
But you can always depend on me
And if you're ever in trouble - hey
You know where I will be

Why don't you take another little piece of my life
Why don't you twist it and turn it
And cut it like a knife
All you do is live
All I do is die
Why can't we just be friends
Stop livin' a lie

So let me live (So let me live)
Let me live (Leave me alone)
Please let me live
(Why don't you live a little)
Oh yeah baby
(Why don't you give a little love...?)
Go for it baby

Let me live
Please let me live
Oh yeah baby, let me live
And make a brand new start
Let me live (Let me live)
Ooh yeah (Let me live)
Come on (Let me live ooh)

In your heart, oh baby
(Take another piece, take another piece)
(Take another piece, take another piece)
Ooh please let me live
(Take another piece, take another piece)
(Take another piece, take another piece)
Why don't you take another piece
Take another little piece of my heart
Oh yeah baby
Make a brand new start
Baby baby
Baby baby
Baby baby
Baby baby
All you do is take, take
Let me live
(Let me live)
Oh yeah let
Let me live

mercoledì 2 novembre 2011

domenica 23 ottobre 2011

E alla fine si capisce come tutto ruoti e giri in un cerchio chiuso. Nulla inizia nulla finisce, tutto muta e si trasforma in ciò che per divenire dovrà essere.
E scopri che l'unica cosa capace di saltar fuori da questo cerchio sono i ricordi. L'unica indistruttibile traccia di umanità sono i ricordi.
Quando basta una nota, un colore, un profumo... i ricordi prendono un nome altisonante e sconosciuto.
I ricordi prendono la forma di un faro che squarcia il cielo di notte.
I ricordi diventano sogni, sogni di desideri irraggiungibili.
I ricordi, l'unica cosa alla quale rinuncierei volentieri, ma che non darei via per alcun motivo.
È doloroso aprire quel cassetto dei ricordi. Sembra pesare una tonnellata. E spesso si apre da solo colpendomi pesantemente alla testa. Lasciando lividi invisibili sulla pelle. Cozzando con prepotenza su ferite lente a richiudersi. Mischiando emozioni e sentimenti contrastanti.
Odio la fonte dei miei ricordi. La odio nella stessa misura in cui la amo.
E tuttavia questo contrasto mi lascia spesso indifferente, a fissare i confini di un mondo che da solo non avrei mai scoperto, ma che è troppo grande per una persona da sola. E i ricordi tutto fanno, tranne che compagnia.
Almeno questi...

[punto]e[virgola]

giovedì 20 ottobre 2011

Sarebbe stata la stessa cosa anche se fosse stata un rospo, un mostro, una statua di pietra, una roccia incandescente o un pezzo di ghiaccio. Quale che fosse stato il barattolo. Era la crema d nocciola più simile alla nutella che avessi mai assaggiato. Dolce, ma non nauseante. Capace di intrattenere per ore anche stando semplicemente in silenzio. Capace di agitare mente e spirito stando immobile.
Capace di fare l'impossibile.
Ma mai disposta a condividerlo.
[punto]e[virgola]

domenica 16 ottobre 2011

Ho visto persone strappare fiori per le strade di paesi lontani.
                                             Senza capirne il motivo.
Ho visto persone correre per pendii scoscesi, lacerarsi mani e ginocchia con il sorriso sulle labbra.
                                             Senza capirne il motivo.
Ho visto l'irrequietudine umana nell'attendere impotenti in corridoi di ospedale.
                                             Senza capirne il motivo.
Sono rimasto mesi, strappando sorrisi ad una sola persona, guardando cieli azzurri e profondità marine negli occhi di una sola persona. Ho trovato la forza di fare cose assurde e inconcepibilmente folli. Ho lasciato la mente occupata e concentrata su un solo umano, rischiando di perderne molte, molte di più!
                                             Senza capirne il motivo.
Sto adesso molto tempo seduto a pensare.
                                             Adesso capisco il motivo.
Era solo un'ossessione. Solo una bruttissima ossessione!
Devo convincermi di non avere quella capacità.
Perchè se fosse quella parola, e non questa ossessione.
Tutto sarebbe reale.
Persino il male.
Persino te.

[punto]e[virgola]

lunedì 3 ottobre 2011

Forse... Forse ci sono troppi forse...

Ok, ho capito.
In 3 mesi ho fatto cose che pensavo di non avere la minima capacità di fare.
Prima fra tutte: mi sono *******.
Ok mi sono ******** di una str**a. Ne ha approfittato finchè ha potuto, poi è andata con un altro. Credevo avesse bisogno di tempo, credevo che starle vicino le sarebbe bastato... Ma questa è un'altra storia.
È stata una str**a, è vero. Ma le devo veramente tanto. Perchè finalmente sono giuto alla giusta conclusione. Sono cresciuto di un passetto di più. Smile
Tutto quello che ho fatto, l'ho fatto io. E non solo per lei. Lei era il fine, ma il mezzo e la partenza erano dentro di me, e quì dentro sono, e non cambieranno per nessuno, si evolveranno ma non cambieranno. È facile lasciarsi andare allo sconforto. Le cose più difficili al mondo sono sorridere e amare.
Paradossalmente sono felice per lei. Ma veramente tanto. Chiunque sia il tizio con cui sta la rende veramente felice. E questo a me basta.
Non troverò mai più una come lei.
Ma finalmente ho capito.
Nella vita non importa essere spettacolari, geniali o bellissimi. Non importa nemmeno essere la persona giusta. Nella vita quello che conta è essere la persona nel posto giusto che sorride al momento giusto.
Per questo motivo, ho deciso che per il resto della vita, che sia un minuto o un millennio. Tenterò di fare le uniche due cose che all'umanità risultano difficili: sorridere ed amare.
ANche quando sarò triste o abbattuto. Quando sarò malinconico, quando non avrò voglia di alzarmi dal letto. QUando mi sentirò sopraffatto dalla vita. Amerò e sorriderò.
In quanto alla "str**a", ho imparato a volerle bene, anche se lei non si fida più di me. Vedrò di rimediare anche a questo. Non provo più quel qualcosa per lei. Le auguro il meglio che la vita ha da offirle. E lo auguro anche a me. Anche a voi.
L'essenziale è invisibile agli occhi. Bisogna guardare con il cuore.
Bene...
Ci dedicheremo all'essenziale allora Smile

Forse non capirò mai cosa sia la felicità.
Forse penserò, nel cuore delle notti insonni, che andare fino in fondo non è bastato, avrei dovuto scavare.
Forse... Forse ci sono troppi forse... Smile

Buona notte...

Vostro, [punto]e[virgola]

domenica 2 ottobre 2011

il mondo è contraddittorio! Io si, sono coerente... uno sottosopra, in un mondo al contrario, è uno dritto!

E comunque alla fine la trovi quella perfetta... quella che ha un bel mondo dentro. Un modo di pensare stupendo. Quella con la quale staresti ore a leggere o a parlare o anche in semplice silenzio. Ma un silenzio senza imbarazzo. Un silenzio pieno ed intenso. Trovi quella che fa crescere anche te. Che ti fa maturare e capire tante cose.
E quando l'hai trovata ti accorgi che il mondo è stronzo. E non vale la pena cercare qualcuna con un cervello. Perchè pensare fa male. E semplicemente trombare è un piacere... però se sei stupido, come nel mio caso, pensi da porco solo per due giorni. Poi torni a cercare... il mondo è contraddittorio! Io si, sono coerente... uno sottosopra, in un mondo al contrario, è uno dritto!


"a testa in giù" di Donato Mengarelli

- Marco M.-

mercoledì 28 settembre 2011


da "Vita e Morte" di Gustav Klimt





Finalmente sono riusciti ad uccidere quell'idiota sognatore...
La bestia è libera...
Nessuno entrerà più in questo deserto di cristallo.
Voglio solo sangue e anime.
Sangue e anime...
  [punto]e[virgola]

Che il Dio abbia pietà di noi...

sabato 3 settembre 2011

sabato 13 agosto 2011

Al mondo ci sono i buoni, i cattivi e gli stupidi.
Fondamentalmente nessuno nasce cattivo, ma solo i santi muiono buoni...


E gli stupidi?


Gli stupidi sono quelli che cercano di spalare la merda per gli altri, pur sapendo di non poter diventare santi!

[punto]e[virgola]

martedì 2 agosto 2011

Credevo di dover aiutare le persone perchè loro avevano bisogno di me...
Non mi ero mai accorto di quanto io avessi bisogno di loro...
non riesco ancora a rendermene completamente conto...
Ma sto diventando ogni giorno un passo più Umano...
pian piano...
ho paura...
sono felice...
sono instabile...
sono... boh... senza parole...

[punto]e[virgola]

mercoledì 22 giugno 2011

Ci sono momenti nei quali la nostra forza è proprio quella capacità di non riuscire a saltare l'ostacolo. La nostra forza sta nel rimanere fermi ad osservarlo. Guardarlo diventare sempre più piccolo col passare del tempo. E non è lui che diventa piccolo. Siamo noi a crescere. Perchè osservandolo meglio lo conosciamo, ci abituiamo a lui. Non lo temiamo più. Impariamo ad amarlo. A riconoscerne le fini fatture. A capire che quello è l'ostacolo che ci renderà un passo più uomini e meno umani.

Avevo la memoria appannata?
Non riuscivo più a vedere ad un palmo dal naso. Rabbia rancore, quel ruggito selvaggio che nel buio della notte tiene strette le arterie e scaccia felino ogni possibile tentativo del sonno di raggiungermi. Quei morsi all'innocente cuscino. I pugni nel muro. I lunghi silenzi.
Erano riusciti a scacciare l'insana idea di poter condividere parte di me con un essere umano. E mi avevano lasciato nell'angolo più buio e remoto della coscienza a cercare l'assederamento nell'estate della vita.
Era freddo. Era buio. Era triste. Ma non ero solo. La mia anima era con me.
Non mi fa più nemmeno effetto, anche se adesso solo per gioco e menefreghismo,tenere la mano della persona per la quale avrei fatto tramontare sole, stelle e luna. Ero diventato una macchina. Sempre con quello stupido sorriso e la battuta pronta. Ottima per coprire quello che in realtà sto diventando. Ero diventato una macchina, o... almeno lo sembravo da fuori. Ero... Ero...
Un mostro.
Godendo del male altrui. Attirare le anime bianche. Illuderle di poter arrivare a provare qualcosa per loro. Attirarle a me. Ed infrangere i loro sogni appena esse arrivavano nella punta più alta del loro pensar-di-sentire. E sono stato bravissimo in questo. L'unica cosa che non sono riuscito ad infrangere è la purezza di quei cuori. Qualcosa in me lo impedisce. Mi frena. Mi ferma. Qualcosa infilza le sue spine sempre più infondo nella dura pietra, cercando di raggiungere quel po' di carne battente rimasta sul fondo.
Ero ancora li. Era freddo. Era buio. Era triste. Ma non ero solo. La mia anima era con me.
Ma il destino non sa come farsi gli affari suoi. E la mia anima si ruppe. Cadde delle mani di una delle poche persone che ancora riesce a trovare un minimo di carne in quella pietra, tra quelle rovine di un paradiso forse mai esistito. Un amico. Il solo.
E mi ritrovai li. Al freddo. Al buio. Triste. Solo. La mia anima non era più con me.
Ho tentato. Ma non riuscivo più a resistere. Senza un anima non riuscivo più nemmeno a fingere un pizzico di allegria fuori. E farlo mi pesava. Giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto per minuto. Il me veniva fuori. Il buio macchiava la superfice degli occhi vuoti. Ed io mi esponevo. Ho cercato di non farlo. Ma a quanto pare nemmeno la pietra è tanto dura.
E mentre vagavo desolato. Il caso, senza un nonulla da fare, s'è preso la briga di tornare ad aprirmi gli occhi. O almeno ci sta provando. Mi ha dato la possibilità di conoscere un essere umana. O forse più che il fato è stato Colui che lo controlla, anche se guardando ai suoi occhi attraverso i miei non lo merito. Ma questa è un'altra storia.
E non pensavo in questo mese di apatia di poter mai pensare anche lontanamente di tornare nel cerchio della vita. Rirovare paura. Provare rimorso e dolore per il male che ho dato. Riavere un pizzico di coscienza.
Bastò poco.
Forse ero fuori adesso. Il freddo era sopportabile. L'alba accecante. Non ero più solo. La mia anima era di nuovo con me.
Ma qualcosa era cambiato.
Adesso sono cauto. Non riesco a gettarmi a capofitto. Ho sempre paura di fare gli stessi errori. Anche se il primo errore, forse il più grave l'ho capito:
Il Silenzio.
Quel provare senza parlare. Quel battito d'ali nel petto. La metamorfosi del pensiero. Quella forza. Quella spinta. Quel qualcosa che tutto è e può. Non arriverò a tanto in così breve tempo. Non mi fido più degli umani.
Ma se Me se ne darà una possibilità,
forse quella mano è arrivata.
Forse è arrivato il tempo di lasciarsi dietro il buio... Forse...

Ci sono momenti nei quali la nostra forza è proprio quella capacità di non riuscire a saltare l'ostacolo. La nostra forza sta nel rimanere fermi ad osservarlo. Guardarlo diventare sempre più piccolo col passare del tempo. E non è lui che diventa piccolo. Siamo noi a crescere. Perchè osservandolo meglio lo conosciamo, ci abituiamo a lui. Non lo temiamo più. Impariamo ad amarlo. A riconoscerne le fini fatture. A capire che quello è l'ostacolo che ci renderà un passo più uomini e meno umani.

Quell'ostacolo, spesso, siamo noi.


Stò divagando!



"Uomo allo specchio rotto" di Mino Ceretti



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sabato 18 giugno 2011

"Confusione mentale" di Ivan Cuvato

scrivo cancello scrivo cancello scrivo cancello...
Il filo sul quale cammino, il filo dell'insicurezza, è tanto sottile e tagliente da rischiare di uccidermi... Mi troverò tagliato a metà. Un pezzo da una parte... L'altro ovunque non lo possa più trovare.
Lo stato umano di stare su un filo... un filo... quel filo... filo...
Ho perso il filo delle parole... prima scorrevano tra mente cuore e dita come se fosse naturale per queste scorrere e passare, un fiume di pensieri un fiume di un qualcosa di inesauribile e potente. Le Parole...
Scriverò a caso per il solo gusto di farlo, scriverò tutt oq eullo che una mente malata possa scrivere. e non baderò all'ortografia alla grammatica non baderò a nulla. lascierò che tutto scorra. tutto vada per come la mente non filtra, tutto  tutto tutto tutto tutto ... per capire cosa c'è nel fondo di un pozzo bisogna buttare furoi tutta l'acqua... magari bisogna sprecare un bene necessario, ma molto più necessario è scoprire cosa quel pozzo nasconde.
Siamo bombardati da tante di quelle cose inutili che ci ricolmano la testa. Che alla fine si mischiano e non ci fanno capire nulla. E io VOGLIO... io DEVO capire...
Spulciare nella mente delle persone.
CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE CONFUSIONE
Prendimi CONFUSIONE  portami con te... CONFUSIONE confondimi CONFUSIONE stordiscimi CONFUSIONE portami con te CONFUSIONE non vi sara mai qualcosa di più tenero CONFUSIONE voglio coricarmi in un letto CONFUSIONE e svegliarmi sulle stelle, CONFUSIONE voglio buttarmi dalla cima più alta del mondo CONFUSIONE e vedermi uscire di colpo dalla fossa più profonda del mare CONFUSIONE prendere aria dalle branchie e volare via CONFUSIONE con un solo battito d'ali CONFUSIONE volare sul mondo CONFUSIONE cercare quello che non c'è in ogni luogo in cui non possa essere trovato, e non smettere mai CONFUSIONE mai mai mai mai CONFUSIONE mai mai mai... Non smettere mai di sognare.

[punto]e[virgola]

giovedì 2 giugno 2011

e adesso che soffri in silenzio persino io sono senza voce.
Vederti in quello stato mi di strugge.
Per molti sei solo un oggetto.
Ma vi sono alcuni "oggetti" che per costruzione o costituzione sono soggetti a contenere per parte o per intero l'anima degli esseri umani. Sono oggetti particolari. Non brillano sotto i raggi del sole e, nella maggior parte dei casi, non valgono molto. Ma sono i soli sempre sporchi delle nostre lacrime e raggianti della nostra gioia. Sono i soli veramnete capaci di calmarci e confortarci.
Sono gli unici oggetti a non essere veri e propri oggetti.
Sono l'oggettivazione dell'anima umana.
E la mia anima, adesso, si è rotta...

[punto]e[virgola]

lunedì 16 maggio 2011

Chi sei tu? Tu che vieni a bussare a questa porta ormai logora si pugni e graffi.
Chi sei tu? Tu che passeggi in questa landa desolata, a piedi nudi in questa terra mista a sale.
Chi sei tu? Tu che sussurri speranza alle orecchie di un condannato a morte a pochi passi dal boia.
Chi sei tu? Tu che con un solo sguardo mi abbatti e distruggi.
                Tu che con un solo sorriso mi sorreggi e conforti.
                Tu che anche se fossi altro dal tuo essere, saresti Tu.
                Tu che vivi di sogni.
                Tu che vivi nei sogni.
                Tu che sei più reale dell'aria.
                Tu che sei...
... Com'era quella parola?

[punto]e[virgola]

giovedì 5 maggio 2011

Ho pregato fino all'ultimo istante che quel gesto fosse stato da parte tua. Ma adesso che l'ora è scattata sento il cuore avvolto da rovetti di quello stesso fiore che speravo mi avessi mandato tu. O, sia maledetta la conoscenza. Sia dannato il sapere, assassino delle vane speranze.
Sia dannata quetsa rabbia che ha travolto anche te. Quella freddezza non era per te, eppure ne hai subito le sfuriate più grandi. Odio me stesso per ogni stante per ogni secondo in cui tu sei lontana da me. Odio quello che stò diventando. Odio la mia incapacità, odio questa sensazione di confusione e di nebbia, Odio alzarmi la mattina con il desiderio di tornare a sognarti, Odio persino la scia di profumo che lasciano i tuoi capelli. Odio le sensazioni e le emozioni che mi hai donato in questo tempo passato insieme. Odio quella parvenza di calore che hai mi donato per illudermi. Per fomentare speranze che in me sono adesso morte. Ti odio perchè mi hai fatto credere di avere quella capacità che tanto ho cercato e mai avuto.ti odio per quel solo secondo in cui hai tenuto le mie mani.
Vorrei morire.
Vorrei cadere in un sonno senza ritorno. vivere di buio.
Far patire a tutti gli umani sorridenti, ignari e felici cos'è la sofferenza.
Vivrò di questo.
Vivrò della tristezza altrui. Mi ciberò del loro dolore. IO sarò il loro dolore.
È così facile fare soffrire una persona. Basta presentare ad essa la verità che più teme sottoforma di fatti.
Basta essere come te....

Come faccio? Come faccio a dire tante cose orribili sulla sola luce? Come poss io, misero puntino nero, scagliarmi con tanto odio contro il sole maestoso? Come fa un idiota come me a vivere? e cento e mille esseri umani capaci di amare invece cessano di essere ogni giorno... Perchè io Dio? Perchè a me è riservata questa strada? Sono conscio che tra tutte le strade che doni è una delle meno ripide e scoscese, il terreno è perfetto per camminare. Ed io oso ancora tormentarmi e lamentarmi? Io non so cos'è il dolore. Ne ho solo un'immagine, una possibile codifica, ne ho solo l'immaginazione. Svanisce la memoria, lascia posto al nulla lascia posto all'amarezza della solitudine. Lascia il posto a quella maschera che ho tanto odiato in passato. Quella maschera che ho inseguito nelle notti di luna piena sui tetti cadenti dei miei sogni.

Ti ho già detto milel volte la verità.
NOI abbiamo paura. Abbiamo paura di rimanere soli. Di morire in completa solitudine. Abbiamo paura che nessuno mai vedrà nei nostri occhi qualcosa. Temiamo con tutto il nostro essere il buio. Quel buio che una sola luce può rischiarare. E quella luce ieri l'abbiamo forzatamente spenta. E fidati nessuno oggigiorno, con questa frenesia e questo tempo sovrano e tiranno, si fermerà passando dalla nostra oscurità ad aiutare una povera bestia, nuda ed infreddolita in un angolo della stanza.

Perchè ti ho lasciata andare via? Cerco di compensare quello che sento dentro distruggendo questo involucro di carne, ma è tutto inutile.
Non verdò più quella luce vicino.
Non sentirò più le tue prolee diradare la nebbia.
Non sentirò più quella scia di profumo che lasci al tuo passaggio.
Non vivrò più le emozioni che solo tu sei stata capace di darmi.

Umano, pero solo che tu ti stia sbagliando.
Prego il cielo, perchè tu ti stia sbagliando. Anche se in ogni caso,
Lei NON sarà mai TUA.

Fa freddo quì.

[punto]e[virgola]

sabato 2 aprile 2011

Ci sarà un giorno per abbattersi, un giorno in cui le parole saranno vuote, in cui gli uomini saranno vuoti. Ma non è questo il giorno.

È incredibile vedere come una stessa cosa possa avere tanti aspetti legati al nostro umore. Al nostro essere tristi, o felici. Più semplicemente sereni. Quieti, allegri. Finalmente una giornata sì, dopo santo temPo. Il volto burbero si è aperto ad un sorriso e tutto il buio dentro è diventato luce, non per me, per tutte le persone che ho incontrato, che mi hanno visto in questo modo, e più ridevano e più ero felice di ciò che facevo, ero realizzato. Vederti è stato ciò che ha fatto scaturire tutto. Vederti felice. Vere un sorriso sincero sul tuo volto, per me. Solo per me. Sono certo che un me così non si farà verde per molto tempo. Un me allegro, realmente allegro e non condizionato dal buio. Non fingevo. Per una volta ero io. Ho visto come sono fatto. Ho visto quanto bene e quanta forza c'è dentro quest'uomo. Non avrei mai immaginato di poterlo dire, oggi tutto è possibile. Oggi prego, prego perché il mondo scopra un potere che va sopra l'odio, un potere che non ha un rendiconto, un potere che ognuno di noi possiede, ma che io ho scoperto solo oggi. Prego, perché il mondo scopra l'amore... Perché oggi ho capito che alla fin fine, che sia triste, felice, malinconico, buio o pieno di luce il fine ultimo Dell'uomo è quello di amare intensamente. E non importano distinzioni di religioni, sessi o classi sociali. Tutte casette di paglia sotto il soffio impetuoso di questa potenza...
Oggi ti ho abbracciata, ho baciato le tue guance ti ho stretto tra le mie mani e tu mi hai sorriso. Quest'oggi il mondo si è fermato ad urlare il tuo nome nelle piazze nelle vie e nelle case...
Sono certo di non avere la capacita di prende e portasti via con me nel mio mondo, ed entrare io nel tuo... Ma oggi tutto è possibile, ed anche i sogni potranno divenire realtà...
E stanotte, nei miei sogni, la mia mano terrà la tua. Finche i nuovo giorno non ci separerà riportando con se il buio.
Ma non mi importa...
Finalmente io so...
Io lo so... Smile

Ci sarà un giorno per abbattersi, un giorno in cui le parole saranno vuote, in cui gli uomini saranno vuoti. Ma non è questo il giorno. E lotterò affinché il me sbagliato lo capisca. Lotterò.
Io lotterò per te!

Dolce notte...


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venerdì 25 marzo 2011

PErchè sono così stupido?
Non riesco ad organizzare un pensiero. COntinuo a scrivere e riscrivere cancellare e ripartire.
Che confusione. Inizia a trapelare. L'involucro ermetico non può più trattenermi. Quanto ci mette a passare? Quanto ci mette un cuore a smettere di battere? Una testa a smettere di pensare?
Per quanto ancora dovrò rimanere inchiodato a te? Mi sento annegare. E non ho più la forza per reagire. Voglio cadere. Affondare.
Ed è tutta colpa mia. Colpa delle impalcature di fiammiferi bruciati sul quale ho costruito la mia personalità. Gonfiandola di falsa umiltà. Questa è la punizione per una vita di menzogna. Per una vita nella quale ho fatto di tutto per emergere sugli altri abbattendoli. La pena è la solitudine. L'amara tristezza. L'incapacità di abbattere quei fiammiferi uno dopo l'altro per riformarmi. Il considerare troppo il giudizio degli altri. Il far legge del volere altrui. L'essere debole ma falsamente forte. L'essere vigliacco.
Ebbene si Sei un vigliacco. Fai tutto il gradasso quello saccente il so tutto io... E invece ahahahah eccoti quì. Seduto a non fare nulla. A compiangerti. Bel fesso. Baccalà. Idiota. Non sei capace nemmeno di combattere per te stesso e ti consideri un guerriero. La bestia. Ahahahah... sei solo un bambino. Un bambino idiota. Speri nei miracoli degli altri. Vuoi tanto la loro approvazione. Vuoi essere al centro della loro attenzione. Brami che ti seguano che tu sia per tutti un pilastro. ahahah... Suola dei miei stivali. Non sei nulla. NULLA. Brodo di ceci. Sai che le persone ti sfruttano per quello che sei? sai che ne approfittano e basta? Tanto tu dici sempre di si. ahahahahah... si si si si si si si... a tutti si... così ti fai bello ai loro occhi e sei soddisfatto! Ma soddisfatto ci cosa? Fai quelle espressioni che a te sembrano tanto fighe ma che ti fanno apparire un idiota. Non hai sostanza. Non hai cultura. Fai pena in tutto. Non capisci quello che dicono le persone. Hai una faccia da ebete. Ti vanti di aver mosso uno spillo con gente che muove montagne, solo per apparire alla loro altezza. Sei solo perchè non hai le palle di dire quello che pensi e affrontarne le conseguenze. Passi le giornate grattandoti la panza senza fare nulla di concreto. Bestia!
Cresci. arriverai a 50 anni solo come un pipitone... magari con una tizia qualsiasi che ti accolli solo per paura di rimanere solo. O per chissà quali debolezze.
Cresci!
Diventa un uomo!
e forse, magari, quella mano nella sua sarà la tua...

                                                                                        [punto]e[virgola]

giovedì 17 marzo 2011

Perchè non ci riesco?
Perchè non posso essere come tutti i ragzzi della mia età? freddi e impetuosi contro le bufere della vita! Impassibili di fronte ad un quale che sia sguardo, all'aria esalata dai tuoi polmoni... Non potrei essere un semplice menefreghista pieno di ormoni e povero di tutto il resto? Non potrei guardarti pensando che tanto sei solo una su un miliardo. Sei quella sola su milioni di persone capace di scatenare una bufera tanto grande da riuscire ad abbattere Golia con un solo sguardo. L'unica che pur essendo lontana riesce a far vibrare forte l'anima. La sola che mi faccia sentire così vivo nella stessa morte che quotidianamente sparge dentro di me, come una marea nera che investe e copre tutto. Non importa che siano pensieri tristi o felici, che siano necessari per il proseguimento della vita. tu copri e investi tutto... e mi lasci così, catatonico su un pezzo di sogno con un remo di desiderio a naufragare in questo nero mare di te.
LA verità è che sono un codardo. Non sono un uomo. Non ti merito. Invece di cercare di avvicinarti a me. Mi nascondo dietro l'impacciataggine, dietro bugie e maschere per non farti capire quello che provo. E sono bravo in questo. Sono bravo nelle cose stupide. Invece di cercare te, invece di parlare con te, trovo sfogo di fronte ad uno schermo virtuale.
la verità è che ho paura. ho paura che semmai tu dovessi sapere, mi guarderesti con altri occhi, non toccheresti più nemmeno accidentalmente le mie mani. Nn mi lasceresti inebriare del prfumo dei tuoi capelli. Ho paura di perderti, ancor prima di averti. E mi accontento di bruciare e sputare sangue dall'anima, ma poterti essere d'aiuto quando hai bisogno. Che perderti per sempre.
Sono un parassita. Potrebbero ferire e dilaniare il mio corpo in ogni modo immaginabile, bruciarlo... e non sentirei nulla. Ma basta solo che tu mi guardi per un secondo negli occhi, dritto in quel modo, per farmi patire quanto non auguro a nessuno in questo mondo. Dal più buono al più malvagio umano, nessuno merita tutto questo. Nessuno tranne me.
È inutile.
Non ti ho mai avuta in passato, non sono tuo nel presente, non esisterà un noi nel futuro.
Ma allora perchè continuo? Perchè non mi fermo? Perchè non mi rassegno all'evidenza? Sono solo un sacco vuoto, sono superficiale. Non c'è nulla che io possa darti da quì.

Non ho un'anima. Ma se l'avessi sarebbe tua.
                        Non ho un cuore. Ma se l'avessi sarebbe tuo.
                                                Non ho uno spirito. Ma se l'avessi sarebbe tuo.

Ho solo le mie lacrime e il mio dolore... E questo è già tuo...

[punto]e[virgola]

domenica 13 marzo 2011

vorrei non avere gli occhi e viver cieco
vorrei non avere olfatto e non poter sentire il tuo profumo
vorrei non avere udito e non sentire le tue parole
vorrei non esser costretto ad avere il tatto e non poter nemeno sfiorare le tue mani, le tue labbra.
Non poterti guardare negli occhi.
Non poterti dire quello che penso.
Limitarmi a guardarti, limitarmi a guardare i tuoi occhi che si soffermano su di lui così come io vorrei tu guardassi me.
Avrei preferito essere una pianta, ma tu saresti stata sole ed acqua ed io un semplice seme su di un sasso, all'ombra. Con la possibilità di osservare i miei simili godere della tua presenza del tuo calore e della tua freschezza. Della pace che da la tua presenza. Costretto a vivere in una tempesta di inesistenza. A ridere di fronte ai tuoi occhi. E piangere quando a guardarli sono i miei ricordi. Vedere la tua mano che stringe la sua la tua testa sulla sua spalla le tue labbra sulle sue.
Vorrei tanto picchiare i pugni contro le pareti finoa vederli sanguinare fino a vedere il sangue grondare da quel macello di ossa e carne e sperare che il dolore nuovo lenisca il vecchio. MA non è così semplice. Spero sempre la notte prima di andare a dormire, prego sempre la notte prima di andare a dormire che quella sia l'ultima. Ogni giorno senza te pesa sulle mie spalle come il pianeta sul titano...
Ma io non sono un titano, non sono ne un santo ne un eroe, non sono un dio ne nulla che possa esser considerato degno d'esistenza. Sono solo un omuncolo come tanti. CHe lotta e fa sacrifici ogni giorno per poter sopravvivere. Vuoto dentro, senza un solo sentimento senza nulla. Ma le forze mi stanno abbandonando. E spero che presto cesseranno i miei giorni.
E non vedrò più le tue labbra lontane dalle mie
Non sentirò più parole che non sono per me
Non senirò il tuo profumo
E sopratutto non vedrò più i tuoi occhi. Quegli occhi, potrebbe celarsi un modo dietro quegli occhi. Potrebbe esservi la neve in estate e il caldo ed il mare d'inverno. Potrebbe esservi il cielo all'alba in agosto. Quando il sole bacia il mare prima di separarsi da esso per raggiungere il cielo e tornare ad esso poco prima che cali la notte.
O dannato sole, tu avesti il tuo amore e per l'eternità della tua vita ad esso tornerai.
Io rimarrò solo e sconsolato...
Un omuncolo qualunque, vuoto, solo contro il mondo... solo, senza te...

"Anima in pena" di Ferdinand Hodler

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venerdì 4 marzo 2011

C'è chi nella vita è nato per dare un sorriso alle persone che ama, rimanendo solo per tutta la vita e mantenendo un buio enorme dentro di se.

ho perso la vista. Non vedo più con gli occhi appannati di un bambino. Vedo con gli occhi limpidi e realisti di un adulto. Non ho più un sogno, qualcosa per cui lottare. Non ho più la forza per lottare. Non ho più la forza per vivere. Ma cresce forte in me la paura. E le lacrime appannano questa vitrea camera oscura. Ho paura di aver passato definitivamente quela linea senza esserne completamente pronto. Ho paura di essere diventato grande troppo in fretta. E principalmente ho paura di aver gettato alcuni tra gli anni più belli della mia vita. Ho paura che non la rivedrò mai più. Che non mi accerezzerà più il volto, che non sentirò più il profumo dei suoi candidi capelli lisci. Scivolano le dita sulla tastiera bagnata dalle lacrime. Cosa ne sarà di me? Chi sono io? Perchè io?
So che al momento è una cosa necessaria questa distanza. E per il bene che ne voglio devo tenere dentro questo inferno. Lasciarmi logorare il ventre da queste fiamme. Fare fatica ad esalare ogni respiro, sperando spesso che il prossimo non ne abbia uno a seguire. Ma devo farlo. Devo farlo perchè è giusto. Perché è così che va la vita, perché è inutile sognare quando non si hanno le forze di portare avanti quel sogno, e principalemente quando si è soli. Quando non si ha una spalla su cui piangere. Quando porti dentro tanta oscurità ma cerchi con tutte le tue forze di essere raggiante e gioioso agli occhi degli altri. Perché non vuoi che soffrano per le tue sofferenze. Perchè anche loro in effeti non ci sono.
Perchè siamo soli... Lo siamo sempre stati... E potremmo essere la persona migliore del mondo, ma ci ritroveremo anziani su una sedia in un luogo dimenticato da ogni essere vivente ad esalare il tanto desiderato respiro da soli... nella compagnia di noi stessi.
E verremo puniti per il bui che teniamo dentro. E ciò che ha bruciato la nostra anima per così tanti anni corroderà il nostro spirito per l'eternità.
E soffriremo sognando quegli occhi.
Soffriremo sognando quel sorriso.
Soffriremo sognando quelle labbra.
Soffriremo sussurrando quel nome.
Ma in fondo in fondo non cambierà nulla...
C'è chi nella vita è nato per dare un sorriso alle persone che ama, rimanendo solo per tutta la vita e mantenendo un buio enorme dentro di se.
E chi è nato per tenere la tua mano...


"the sad Clown" di Aiden Ivanov (ma non ne sono sicuro)
[punto]e[virgola]

venerdì 18 febbraio 2011

E se non fosse realmente questo quello che voglio essere da grande?
Se in realtà io non volessi creare macchine e menti artificiali e volessi viaggiare nei sogni delle persone?
Se in realtà volessi interpretare la vita del mondo, raccontare la sua storia?
Se volessi essere il tutto e il nulla? Se volessi essere musica?
Ma come faccio?
Deluderei tante di quelle persone che, anche se in realtà non sono interessate al mio futuro, ci rimarrebbero male. E principalmente ferirei quelli che realmente amano me e il mio futuro. Non posso deluderli. Ma non posso nemmeno soffrire tanto nel fare una cosa che oramai non amo più guardando attraverso un vetro il futuro che vorrei avere. Sognandolo. Amandolo di nascoscosto, uno di quegli amori che crea e distrugge, che costruisce castelli sulle nuvole e che spesso fa male quando ti lascia cadere nella squallida realtà.
È anche vero che potrebbe essere solo un sogno creato di proposito per sfuggire alle difficoltà di questa scelta. Per cercare di combattere quell'apatia che mi attacca ogni mattina quando mi sveglio e penso a quelle pagine piene di tante di quelle cose sensate e logiche, da non avere un vero e proprio senso.
POtrebbe essere un idea finire ciò che ho iniziato e quindi iniziare una nuova strada.
Ma da quando perder tempo è una cosa logica?

[punto]e[virgola]

martedì 8 febbraio 2011

[Punto]a[Capo]

pena amarezza rancore... non ci sono riuscito.
Ho fatto il passo più lungo della gamba e adesso mi ritrovo ad annegare zoppo nel mare delle mie lacrime e delle mie disfatte. Ripieno di quel ripudio verso la mia stessa persona verso tutto e tutti quelli che compongono ME... questa sudicia forma di vita... questa morte vivente che sono costretto a portare legata al petto, sempre costantemente avvinghiata a succhiare il sangue da quella piccola umanità residua.
Vorrei non essere così.
Vorrei ma non posso, non ci riesco. È più forte di me e le conferme sono sempre più forti, premono come sangue alla testa. Chiunque è migliore di me...
RABBIA DOLORE amarezza, perchè non è possibile? perchè mi vinene portata via perchè perchè perchè... perchè potrei riempire interi manuali di domande ma non ho una sola risposta.
Non l'ho scelto io. E non posso dare la colpa a te....... Alla tua mente ai tuoi occhi ai tuoi sorrisi alle tue lacrime alle tue parole alle tue labbra al tuo silenzio... non ci riesco... tu non hai colpa di essere quella che sei di fare le tue scelte... la colpa è solo nostra...
Sono immaturo sono superficiale sono tutto ciò che tu non sei, sono imperfetto, sono goffo non sono ne un luminare ne un letterato, non sono capace di mettere insieme due frasi di senso compiuto senza apparire un idiota.
MA come farò adesso? Se anche solo una tua carezza bastava per farmi rinascere... Dicono tutti che se il cielo non ha voluto è solo perchè siamo destinati ad altro... Ma non esiste altro a te paragonabile. Non esiste perfezione che sia degna e capace di eguagliare la Tua...
Ma tu non sarai mai più mia...
ADDIO O MIA FELICITÀ...
Ed ora è solo buio...


                    [punto]a[capo]

sabato 8 gennaio 2011

Primo -falso- [Punto]

Com'è dolce morbida e legiadra la malinconia quando non si è soli a patire, ma si è certi che da qualche altra parte qualcuno sente quello che dentro distrugge anche te e ti annichilisce i pensieri. Quell'assordante ronzio di solitudine che ti solleva nel cuore della notte e ti conduce in spazi di malinconia. Quell'accecante luce facilmente paragonabile all'oscurità. Quella voce angelica. Quei pochi istanti che bastano per una vita, quell'attimo che anche se umanamente breve è per l'anima eterno.
O dolore, O incanto che ti ha fatto forte il mio passato e ti fa tremare il mio presente.
Perchè molto spesso ci rendiamo conto molto tardi che ciò che il Dio ci porta non è un male perpetuo, ma è solo una strada in salita piena di sassi e buche, fango e deserto. Ma è solo alla fine di quella strada che riusciremo a capire.
E finalmente forse ho capito. Questa strada non è fatta per una persona sola. Possa essa essere una sola o una moltitudine in una, sarà sempre sola. Questa strada è fatta per essere attraversata in molti, spalla a spalla affrontando le difficoltà, il gelo, la fame, la stanchezza tutti all'unisono, come ottimi amici, come dei fratelli. Finalmente adesso ho capito. Mi ci sono voluti anni ma ho capito.
La vita non è fatta per essere osservata passivamente. Per stare dietro ad una ringhiera, dietro ad un vetro. La vita è fatta per essere vissuta.
Adesso mi impegnerò con tutte le mie difficoltà ad affrontare la vita. Ma questa volta non sarò da solo.
E magari con il tempo sarò pronto ad affrontare la prova più difficile, crescere ed imparare ad amare.
Grazie...
Grazie di cuore... Smile

Con affetto.

                  Marco.

                           [punto]