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venerdì 25 marzo 2011

PErchè sono così stupido?
Non riesco ad organizzare un pensiero. COntinuo a scrivere e riscrivere cancellare e ripartire.
Che confusione. Inizia a trapelare. L'involucro ermetico non può più trattenermi. Quanto ci mette a passare? Quanto ci mette un cuore a smettere di battere? Una testa a smettere di pensare?
Per quanto ancora dovrò rimanere inchiodato a te? Mi sento annegare. E non ho più la forza per reagire. Voglio cadere. Affondare.
Ed è tutta colpa mia. Colpa delle impalcature di fiammiferi bruciati sul quale ho costruito la mia personalità. Gonfiandola di falsa umiltà. Questa è la punizione per una vita di menzogna. Per una vita nella quale ho fatto di tutto per emergere sugli altri abbattendoli. La pena è la solitudine. L'amara tristezza. L'incapacità di abbattere quei fiammiferi uno dopo l'altro per riformarmi. Il considerare troppo il giudizio degli altri. Il far legge del volere altrui. L'essere debole ma falsamente forte. L'essere vigliacco.
Ebbene si Sei un vigliacco. Fai tutto il gradasso quello saccente il so tutto io... E invece ahahahah eccoti quì. Seduto a non fare nulla. A compiangerti. Bel fesso. Baccalà. Idiota. Non sei capace nemmeno di combattere per te stesso e ti consideri un guerriero. La bestia. Ahahahah... sei solo un bambino. Un bambino idiota. Speri nei miracoli degli altri. Vuoi tanto la loro approvazione. Vuoi essere al centro della loro attenzione. Brami che ti seguano che tu sia per tutti un pilastro. ahahah... Suola dei miei stivali. Non sei nulla. NULLA. Brodo di ceci. Sai che le persone ti sfruttano per quello che sei? sai che ne approfittano e basta? Tanto tu dici sempre di si. ahahahahah... si si si si si si si... a tutti si... così ti fai bello ai loro occhi e sei soddisfatto! Ma soddisfatto ci cosa? Fai quelle espressioni che a te sembrano tanto fighe ma che ti fanno apparire un idiota. Non hai sostanza. Non hai cultura. Fai pena in tutto. Non capisci quello che dicono le persone. Hai una faccia da ebete. Ti vanti di aver mosso uno spillo con gente che muove montagne, solo per apparire alla loro altezza. Sei solo perchè non hai le palle di dire quello che pensi e affrontarne le conseguenze. Passi le giornate grattandoti la panza senza fare nulla di concreto. Bestia!
Cresci. arriverai a 50 anni solo come un pipitone... magari con una tizia qualsiasi che ti accolli solo per paura di rimanere solo. O per chissà quali debolezze.
Cresci!
Diventa un uomo!
e forse, magari, quella mano nella sua sarà la tua...

                                                                                        [punto]e[virgola]

giovedì 17 marzo 2011

Perchè non ci riesco?
Perchè non posso essere come tutti i ragzzi della mia età? freddi e impetuosi contro le bufere della vita! Impassibili di fronte ad un quale che sia sguardo, all'aria esalata dai tuoi polmoni... Non potrei essere un semplice menefreghista pieno di ormoni e povero di tutto il resto? Non potrei guardarti pensando che tanto sei solo una su un miliardo. Sei quella sola su milioni di persone capace di scatenare una bufera tanto grande da riuscire ad abbattere Golia con un solo sguardo. L'unica che pur essendo lontana riesce a far vibrare forte l'anima. La sola che mi faccia sentire così vivo nella stessa morte che quotidianamente sparge dentro di me, come una marea nera che investe e copre tutto. Non importa che siano pensieri tristi o felici, che siano necessari per il proseguimento della vita. tu copri e investi tutto... e mi lasci così, catatonico su un pezzo di sogno con un remo di desiderio a naufragare in questo nero mare di te.
LA verità è che sono un codardo. Non sono un uomo. Non ti merito. Invece di cercare di avvicinarti a me. Mi nascondo dietro l'impacciataggine, dietro bugie e maschere per non farti capire quello che provo. E sono bravo in questo. Sono bravo nelle cose stupide. Invece di cercare te, invece di parlare con te, trovo sfogo di fronte ad uno schermo virtuale.
la verità è che ho paura. ho paura che semmai tu dovessi sapere, mi guarderesti con altri occhi, non toccheresti più nemmeno accidentalmente le mie mani. Nn mi lasceresti inebriare del prfumo dei tuoi capelli. Ho paura di perderti, ancor prima di averti. E mi accontento di bruciare e sputare sangue dall'anima, ma poterti essere d'aiuto quando hai bisogno. Che perderti per sempre.
Sono un parassita. Potrebbero ferire e dilaniare il mio corpo in ogni modo immaginabile, bruciarlo... e non sentirei nulla. Ma basta solo che tu mi guardi per un secondo negli occhi, dritto in quel modo, per farmi patire quanto non auguro a nessuno in questo mondo. Dal più buono al più malvagio umano, nessuno merita tutto questo. Nessuno tranne me.
È inutile.
Non ti ho mai avuta in passato, non sono tuo nel presente, non esisterà un noi nel futuro.
Ma allora perchè continuo? Perchè non mi fermo? Perchè non mi rassegno all'evidenza? Sono solo un sacco vuoto, sono superficiale. Non c'è nulla che io possa darti da quì.

Non ho un'anima. Ma se l'avessi sarebbe tua.
                        Non ho un cuore. Ma se l'avessi sarebbe tuo.
                                                Non ho uno spirito. Ma se l'avessi sarebbe tuo.

Ho solo le mie lacrime e il mio dolore... E questo è già tuo...

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domenica 13 marzo 2011

vorrei non avere gli occhi e viver cieco
vorrei non avere olfatto e non poter sentire il tuo profumo
vorrei non avere udito e non sentire le tue parole
vorrei non esser costretto ad avere il tatto e non poter nemeno sfiorare le tue mani, le tue labbra.
Non poterti guardare negli occhi.
Non poterti dire quello che penso.
Limitarmi a guardarti, limitarmi a guardare i tuoi occhi che si soffermano su di lui così come io vorrei tu guardassi me.
Avrei preferito essere una pianta, ma tu saresti stata sole ed acqua ed io un semplice seme su di un sasso, all'ombra. Con la possibilità di osservare i miei simili godere della tua presenza del tuo calore e della tua freschezza. Della pace che da la tua presenza. Costretto a vivere in una tempesta di inesistenza. A ridere di fronte ai tuoi occhi. E piangere quando a guardarli sono i miei ricordi. Vedere la tua mano che stringe la sua la tua testa sulla sua spalla le tue labbra sulle sue.
Vorrei tanto picchiare i pugni contro le pareti finoa vederli sanguinare fino a vedere il sangue grondare da quel macello di ossa e carne e sperare che il dolore nuovo lenisca il vecchio. MA non è così semplice. Spero sempre la notte prima di andare a dormire, prego sempre la notte prima di andare a dormire che quella sia l'ultima. Ogni giorno senza te pesa sulle mie spalle come il pianeta sul titano...
Ma io non sono un titano, non sono ne un santo ne un eroe, non sono un dio ne nulla che possa esser considerato degno d'esistenza. Sono solo un omuncolo come tanti. CHe lotta e fa sacrifici ogni giorno per poter sopravvivere. Vuoto dentro, senza un solo sentimento senza nulla. Ma le forze mi stanno abbandonando. E spero che presto cesseranno i miei giorni.
E non vedrò più le tue labbra lontane dalle mie
Non sentirò più parole che non sono per me
Non senirò il tuo profumo
E sopratutto non vedrò più i tuoi occhi. Quegli occhi, potrebbe celarsi un modo dietro quegli occhi. Potrebbe esservi la neve in estate e il caldo ed il mare d'inverno. Potrebbe esservi il cielo all'alba in agosto. Quando il sole bacia il mare prima di separarsi da esso per raggiungere il cielo e tornare ad esso poco prima che cali la notte.
O dannato sole, tu avesti il tuo amore e per l'eternità della tua vita ad esso tornerai.
Io rimarrò solo e sconsolato...
Un omuncolo qualunque, vuoto, solo contro il mondo... solo, senza te...

"Anima in pena" di Ferdinand Hodler

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venerdì 4 marzo 2011

C'è chi nella vita è nato per dare un sorriso alle persone che ama, rimanendo solo per tutta la vita e mantenendo un buio enorme dentro di se.

ho perso la vista. Non vedo più con gli occhi appannati di un bambino. Vedo con gli occhi limpidi e realisti di un adulto. Non ho più un sogno, qualcosa per cui lottare. Non ho più la forza per lottare. Non ho più la forza per vivere. Ma cresce forte in me la paura. E le lacrime appannano questa vitrea camera oscura. Ho paura di aver passato definitivamente quela linea senza esserne completamente pronto. Ho paura di essere diventato grande troppo in fretta. E principalmente ho paura di aver gettato alcuni tra gli anni più belli della mia vita. Ho paura che non la rivedrò mai più. Che non mi accerezzerà più il volto, che non sentirò più il profumo dei suoi candidi capelli lisci. Scivolano le dita sulla tastiera bagnata dalle lacrime. Cosa ne sarà di me? Chi sono io? Perchè io?
So che al momento è una cosa necessaria questa distanza. E per il bene che ne voglio devo tenere dentro questo inferno. Lasciarmi logorare il ventre da queste fiamme. Fare fatica ad esalare ogni respiro, sperando spesso che il prossimo non ne abbia uno a seguire. Ma devo farlo. Devo farlo perchè è giusto. Perché è così che va la vita, perché è inutile sognare quando non si hanno le forze di portare avanti quel sogno, e principalemente quando si è soli. Quando non si ha una spalla su cui piangere. Quando porti dentro tanta oscurità ma cerchi con tutte le tue forze di essere raggiante e gioioso agli occhi degli altri. Perché non vuoi che soffrano per le tue sofferenze. Perchè anche loro in effeti non ci sono.
Perchè siamo soli... Lo siamo sempre stati... E potremmo essere la persona migliore del mondo, ma ci ritroveremo anziani su una sedia in un luogo dimenticato da ogni essere vivente ad esalare il tanto desiderato respiro da soli... nella compagnia di noi stessi.
E verremo puniti per il bui che teniamo dentro. E ciò che ha bruciato la nostra anima per così tanti anni corroderà il nostro spirito per l'eternità.
E soffriremo sognando quegli occhi.
Soffriremo sognando quel sorriso.
Soffriremo sognando quelle labbra.
Soffriremo sussurrando quel nome.
Ma in fondo in fondo non cambierà nulla...
C'è chi nella vita è nato per dare un sorriso alle persone che ama, rimanendo solo per tutta la vita e mantenendo un buio enorme dentro di se.
E chi è nato per tenere la tua mano...


"the sad Clown" di Aiden Ivanov (ma non ne sono sicuro)
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